Sapore: gustosa e saporitissima
Complessità: nessuna difficoltà
Dove l’ho trovato? ricetta di famiglia
Le basse temperature di questi giorni mi permettono di provare questa ricetta di Marco Valletta utilizzando la polenta taragna precotta che ho acquistato in Trentino questa estate. Il risultato? Da leccarsi i baffi!!
Sapore: gustosa e saporitissima
Complessità: nessuna difficoltà
Dove l’ho trovato? Nuova Casa Alice, canale Alma TV
Per realizzare questa squisita polenta concia con salumi vi occorreranno:
Sapore: delicata, ma anche molto saporita
Complessità: nessuna difficoltà
Dove l’ho trovato? Il Circolo dei buongustai, canale Alma TV
In un largo tegame fate imbiondire l'aglio in 2 cucchiai di olio extravergine ed il peperoncino e cuocete gli spinaci. Salate, portate a cottura coperto e poi lasciate raffreddare.
Preparate il brodo vegetale facendo cuocere le verdure in acqua bollente salata, togliendole a mano a mano che saranno cotte e prima che si disfino completamente. Trasferite il brodo in una larga pirofila e tagliate a cubetti le verdure, lasciate poi intiepidire.
Mettete due cucchiai d'olio in una larga pirofila da forno, spennellando anche i bordi. Bagnate per alcuni secondi i pezzi di pane carasau nel brodo vegetale tiepido e fate un primo strato nella pirofila. Aggiungete quindi le verdure lesse cubettate e spolverate con due cucchiai di pecorino grattugiato.
Secondo strato di pane carasau bagnato nel brodo, questa volta inserite gli spinaci cotti e raffreddati, spolverate nuovamente di pecorino.
Continuate gli strati con questa alternanza di verdure cotte nel brodo e spinaci, completando con il pane carasau bagnato nel brodo, cuocete poi in forno a 160°C per una mezz'ora.
Lasciate raffreddare completamente e capovolgete la torta salata (non fate come la sottoscritta che aveva fretta) e portate in tavola.
Fabio Fongoli nella sua ricetta anziché gli spinaci ha utilizzato i broccoletti e in questo caso li ha precedentemente lessati e poi ripassati in padella con aglio olio e peperoncino, sfumando anche con qualche cucchiaio di vino bianco.
Sono passati tanti anni da quel lontano 2004 eppure il forum della Cucina Italiana continua ad essere presente sulla mia tavola con la crema di pecorino di Enzo Raspolli che non manca mai nei miei buffet o tra i miei antipasti: scegliete voi se preparare una ciotola da cui ogni commensale si servirà (con abbondanza!!) oppure se preparare già dei crostini. Sappiate che in ogni caso finirà in un baleno, per quanto è buona!
Sapore:
gusto deciso e molto gustoso, una vera bontà.
Complessità:
nessuna difficoltà.
Dove l’ho
trovato? Forum Cucina Italiana anno 2004.
E’ un copia ed incolla di quanto aveva scritto Enzo, quindi… riporto anche i suoi commenti!
Siccome l'ho pubblicata due o tre volte e vado sempre ad occhio non vorrei che
qualcuno confrontasse le varie versioni della crema di pecorino e mi
sbugiardasse di fronte all'orbe telematico. Comunque è una vera ricetta senese
del 400 anche se allora veniva fatta, ovviamente, nel mortaio e non con il
frullatore come si fa oggi.
Ingredienti
circa 200 gr di pecorino semistagionato
un uovo sodo
un mazzetto di prezzemolo
10 foglie di basilico
olio extravergine d’oliva
sale e pepe
Preparazione
Si usi il pecorino abbastanza fresco e per 2-3 etti
di questo di faccia rassodare un uovo.
Poi si metta nel frullatore del prezzemolo fresco, del basilico se c’è, una puntina di peperoncino e si frulli insieme al formaggio. Quando le verdure saranno ben amalgamate si aggiunga il torlo dell’uovo sodo e, continuando a frullare, 4-6 cucchiai di buon olio extravergine di oliva.
Se tutto va bene il composto impazzisce e si vedranno dei grumi di formaggio separati dall’olio. Benissimo.
Aggiungete anche il chiaro dell’uovo sodo e
continuate a frullare e poi aggiungete dell’acqua fredda a cucchiai e vedrete il miracolo.
Quando ormai siete per buttare via tutto il composto si rassoda improvvisamente ed anzi tende a diventare fin troppo duro tant’è che dovrete aggiungere acqua fino a portarlo alla consistenza della Nutella.
Se invece il composto non impazzisce peggio per voi e vi verrà una crema di pecorino “normale”. In ultimo aggiungete un poco di sale, se manca.
Sempre dal Forum della Cucina Italiana di quell'anno, Enzo ci ha regalato il paté di fegatini, che faccio con la sua ricetta da tantissimi anni e, come questa crema di pecorino, trovo sia semplicemente fantastico! Presto sulla tavola di Ricette Barbare!
Tagliate il trancio di pesce spada in dadini e rosolatelo in olio e aglio. Aggiungete delle foglie di basilico, poi sfumate con ½ bicchiere di vino bianco. Unire i pomodorini datterini tagliati in 4 (ho dimenticato nel fare la spesa che Vittoria indicava di utilizzare i datterini gialli, quindi...), aggiungete altro basilico, salate e portate a cottura, aggiungendo se dovesse servire qualche cucchiaio d’acqua calda. Completate con una macinata di pepe.
Ho sempre amato tutti i cavoli, nel mio blog le ricette per prepararli spaziano dalla classica insalata di rinforzo al cavolo rosso brasato, dalla padellata di salsiccia con cavolo cappuccio alla pasta con il cavolfiore, dalle tradizionali frittelle con i broccoli, ai burger con cimette di cavolfiore, dallo sformato con cavolfiori alla pasta con broccolo romanesco, solo per citarne alcune e se avete pazienza ne trovate davvero per tutti i gusti. Avevo però un problema: come cuocio il cavolo senza che la cucina abbia quell'odore caratteristico nonostante una cappa aspirante di notevole dimensione? E' venuto in mio soccorso Dario Bressanini ed il suo ultimo libro La scienza delle verdure.
Sono sempre stata affascinata da quelle splendide torte salate inglesi, le cosiddette pies: pork pie, Sheperd’s pie, pot pie, fish pie… ma a fermarmi dal provare a realizzarle erano le modalità di misurazione degli ingredienti, con le unità di misura del sistema britannico non mi trovo affatto a mio agio. Capirete quindi la mia gioia quando nel gruppo Re-Cake è stata introdotta la preparazione di gennaio, una pie vegetariana con ripieno di funghi e castagne. 😍
Il risultato ottenuto è a dir poco entusiasmante, la farò più volte tale e quale e poi cercherò di introdurre altre varianti, sempre utilizzando la ricetta per questa splendido impasto.
Passiamo ai molteplici ingredienti necessari per realizzare questa torta salata vegetariana.
Per il “guscio” che la conterrà vi occorreranno:
Si passa quindi a preparate il ripieno.
In un largo tegame mettete il burro, unite i porri affettati e fate cuocere a fuoco basso per circa 5 minuti. Aggiungete i funghi freschi a pezzi e fate cuocere ancora 4–5 minuti, poi unite l'aglio passato allo schiaccia aglio oppure tritato finemente, le foglie di timo ed i funghi reidratati tagliati a pezzi..
Quando il composto riprende calore, aggiungete la farina, mescolando velocemente e accuratamente, perché possa ricoprire tutte le verdure.
Aggiungete quindi il cucchiaino di senape, sfumate con il marsala e fate evaporare, poi unite il brodo caldo, riportate il tutto a ebollizione, poi abbassate la fiamma e continuate a mescolare finché non si sarà addensato, il composto a fine cottura non deve risultare liquido, ma piuttosto denso. Completate aggiungendo le castagne cotte, salate a gusto, coprite con il coperchio e lasciate raffreddare completamente.
Al momento della cottura riscaldate il forno a 190°C se statico, 170°C se ventilato.
Riprendete quindi dal frigo la sfoglia e dividetela a metà, una leggermente più grande dell'altra. Tirate il pezzo più grande fino a ottenere una sfoglia spessa un paio di millimetri e rivestite un piatto da pie da 24 cm. Aggiungete il ripieno freddo e completate con la seconda sfoglia, sempre dello spessore di circa un millimetro, inumidendo i bordi per sigillarla. Praticate un foro o dei tagli al centro della pie per lasciare che il vapore fuoriesca, spennellate con il secondo tuorlo e cuocete in forno per 40–45 minuti, o finché la sfoglia non sarà dorata.
Pronti in tavola!
Se volete saperne di più del gruppo Re-Cake fate un salto a trovarle!
Cominciamo l'anno con una ricetta cosiddetta di riciclo, nel mio caso avevo carne usata per fare il brodo e ho cercato in internet un modo per riutilizzarla. Sul sito del Cucchiaio d'Argento ho trovato la ricetta dei Mondeghili, sapete cosa sono? Io ho imparato che il termine maschile non significa niente altro che polpette e deriva dallo spagnolo albondigas trasformato negli anni in mondeghilo, nato proprio per riutilizzare il manzo avanzato.
Sapore: adoro le polpette, ma queste sono decisamente superlative!
Complessità: nessuna difficoltà
I miei non si possono propriamente definire mondeghili, perché la ricetta è realizzata con ingredienti un po' differenti da quelli che prevede la tradizione, ma partendo dalla ricetta del Cucchiaio d'Argento ho utilizzato... quello che avevo in casa e cioè:
Non so se questa sia la ricetta originale degli struffoli, ma è la ricetta di famiglia, la prima volta che li ho assaggiati è stata in casa dei miei suoceri e da subito è stato eletto come mio dolce preferito, pur non amando il miele niente riesce a farmi interrompere dal prendere un altro struffolo, poi un altro e un altro ancora! E siccome per chiudere quest'anno avevo decisamente bisogno di qualcosa di dolce, eccomi qui a festeggiare con voi e con gli struffoli la fine di questo 2020!
Le indicazioni, come vi dicevo, sono della mamma di
mio marito, quindi non me ne vogliate se la ricetta originale prevede
ingredienti differenti, io non la cambierei con nulla al mondo!
Per realizzare gli struffoli vi occorreranno:
4 uova
50 g di burro
50 g di liquore strega o vino bianco
50 g di zucchero
un pizzico di sale
500 g di farina 00
buccia di arancia e limone grattugiate
500 g di miele di fiori d’arancio o millefiori
Olio di arachidi per friggere
Mia suocera faceva la fontana, io preferisco usare la planetaria con la foglia e lavoro il burro con lo zucchero ed il pizzico di sale. Unisco quindi le uova sgusciate, il liquore e la buccia grattugiata di un arancia (mia aggiunta) e di un limone.
Unisco quindi la
farina setacciata in 2-3 volte.
Appena l’impasto è
diventato ben liscio lo avvolgo in pellicola trasparente e lascio riposare in
frigo per una mezz’ora.
Riprendo quindi l’impasto
e formo dei piccoli filoncini, come quando preparo gli gnocchi, ma molto più
piccoli e con un coltello a lama liscia taglio gli struffoli.
Li friggo quindi in
olio profondo, un poco alla volta, finché non diventano dorati.
Li scolo poi con
un mestolo forato, facendoli raffreddare su carta assorbente.
Riscaldo il miele in
una padella, poi spengo il fuoco e aggiungo gli struffoli ed i cubetti di
canditi.
Mescolo per bene poi trasferisco gli struffoli in un piatto da portata o in tanti stampini monoporzione e poi decoro con i diavolini dolci.
E se vi state chiedendo perché gli struffoli sono "inscatolati" è perché inscatolare biscotti o altre dolcezze era la condizione richiesta per partecipare al #ReCakeChristmasCookieBox di Re-Cake 2.0, venite nel gruppo per scoprire tante meravigliose Christmas Cookie Box!