Risotto agli asparagi or Risotto with asparagus recipe

Cucinato da Barbara
E' una ricetta veramente particolare, oltrechè salutare grazie anche alla cottura a bassa temperatura, poichè si avvale dei magnifici coperchi Royal Cooking. It 'a very special recipe and healthy due to low-temperature cooking.

Per realizzarlo vi occorreranno: 320g di riso carnaroli, 2 cucchiai di olio extravergine d'oliva, vino bianco secco, 1 cipolla, 600g di asparagi, brodo vegetale, parmigiano grattugiato.

Mondate gli asparagi asportando la parte legnosa dei gambi con il pelapatate, poi tagliateli a rondelle, lasciando le punte intere.
Tritate la cipolla, stufatela nell'olio un paio di minuti poi aggiungete le rondelle di asparago, salate e cuocete ancora per due minuti. Dopodichè togliete gli asparagi dalla pentola e aggiungete il riso, fatelo ben tostare, poi aggiungete una spruzzata di vino bianco e fate evaporare. Rimettete quindi in pentola gli asparagi, aggiungete il brodo vegetale (per  ogni tazza di riso occorrono 2 bicchieri colmi di liquido, in questo caso brodo vegetale). Mescolare, coprire con il Royal Cooking e far cuocere, senza mai girare, a fiamma medio-alta. Quando vi accorgete che inizia a bollire, abbassate la fiamma. Calcolate da questo momento circa 18 minuti di cottura ed il vostro magnifico risotto agli asparagi sarà pronto, scoperchiate, mantecate a fuoco spento con un po' di parmigiano e tutti in tavola!

Rosa di Gorizia alle alici in salsa piccante

Cucinato da Barbara
La Rosa di Gorizia è una una varietà locale di radicchio, colore rosso intenso con variegature e sfumature che vanno dal rosa al grosso granato; originariamente era prodotta tra Gorizia e Salcano, ma anche in altre zone del territorio della provincia di Gorizia, da cui trae il suo nome.


Prepararla è davvero semplicissimo: dopo averla lavata, disponetela in un piatto tagliandola a grossi pezzi - preferite un coltello in ceramica per non ossidarla - e conditela con filetti di alici in salsa piccante della Rizzoli, un trito di aglio e prezzemolo precedentemente miscelati ad aceto di vino e ad un goccio d'olio extravergine d'oliva: pronti in tavola!

Cupolette salmone e indivia belga

Cucinato da Barbara
Dopo il Tortino sogliola e radicchio ho provato una versione che combinasse il dolciastro del salmone con l'amarostico dell'indivia belga e sono contentissima del riuscito connubio!





Per realizzare dodici cupolette vi occorreranno 800g di filetti di salmone, 4 albumi, 200g di panna, 100g di vino bianco, 1 cipolla, 3 cucchiai d'olio extravergine d'oliva, 1kg di indivia belga, timo, sale, pepe.

Far appassire la cipolla tritata in 3 cucchiai d'olio, aggiungervi l'indivia belga ridotta in listarelle; dopo rosolata, bagnate con il vino e portate a cottura regolando di sale e pepe.

Tritare nel cutter ben freddo il salmone, amalgamarvi la panna, sale, pepe, foglioline di timo e gli albumi precedentemente montati a neve. 

Utilizzate uno stampo in silicone in forma di semisfera - i miei erano della Pavoni - adagiarvi un cucchiaio di composto al salmone, poi uno di belga e concludere con il salmone ed infornate a 160°C per 20' circa.


Torta di carote

Cucinato da Barbara
La miglior torta di carote che abbia mai mangiato è quella realizzata con la ricetta della scuola di cucina A tavola con lo chef, per la quale debbo ringraziare Alessia che l'ha pubblicata nel suo splendido blog Meditandum!

Per realizzarla vi occorreranno: 3 uova, 100g di zucchero, 1 pizzico di sale, la buccia grattugiata di 1 limone, 150g di carote grattugiate, 150g di farina di mandorle, 45g di farina 00, ½ bustina di lievito (8g), mandorle a scaglie.

Per il decoro con le carote semicandite calcolate 1 carota ed uno sciroppo realizzato con 100g di zucchero e 100g di acqua.

Se, come me, utilizzate un coltello in ceramica Nucci per tagliare le verdure, sappiate che i coltelli in ceramica hanno la capacità di non provocare reazioni chimiche con gli elementi quindi non assorbono l’odore e il sapore dai cibi, grazie al potere antiossidante non fanno "scurire" le verdure tagliate, non arrugginiscono, non si macchiano, sono leggeri e maneggevoli e mantengono inalterata per anni l’affilatura, circa dieci volte più a lungo delle lame metalliche.
Torniamo alla ricetta: separate i tuorli dagli albumi e montate questi ultimi con la metà dello zucchero, mettete da parte.

Montare i tuorli con il restante zucchero, aggiungete la buccia grattugiata del limone ed il sale. Unite quindi le carote, la farina di mandorle e la farina 00 setacciata con il lievito, alternandola con l’albume montato.

Cospargete il fondo dello stampo in silicone (il mio aveva le dimensioni interne di Ø 200 - h 40 mm) con le mandorle, unite il composto e cuocete a 160° per circa 30’. Come consiglia Alessia, fate comunque la prova dello stecchino per verificarne la cottura: dovrà uscirne asciutto.

Mentre la torta cuoce potete dedicarvi al decoro: in un pentolino sciogliete nell’acqua lo zucchero, portando a bollore ed unite le carote tagliate a rondelle, che dovranno sobollire per circa 20’. A canditura ultimata e prima di utilizzarle, scolarle bene dallo sciroppo.


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