Best in Town: Ventunsettembre

Cucinato da Barbara
Oggi per la mia rubrica che ha la presunzione di rivelarvi quanto reputo sia il meglio di Trieste, vi porto nel mondo virtuale dei blog per conoscere e raccontarvi di una splendida persona.

Chi è Cristina Rojaz e cos'è Ventunsettembre?
Chi è Cristina? Eh bella domanda. Cristina è una quarantaquattrenne, pignola e un po’ rompina, mamma e moglie (in ordine puramente casuale) nata e cresciuta a Trieste.
Poco più che ventenne da un giorno all'altro decisi di abbondare il caldo nido dei genitori, sempre spinta da un desiderio di autonomia.
Fino a quel momento non avevo assolutamente idea di come cuocere un uovo e mai e poi mai mi sarei immaginata di essere qui ora a condividere quella che nel tempo è diventata una grande passione.
Ho lavorato nel settore dell’import export per più di vent'anni. Vittima come tanti della crisi,le circostanze mi hanno obbligata a ‘reinventarmi’, a rimettermi a studiare cose nuove per reinserirmi nel mondo del lavoro.
Con fatica e paura (soprattutto di deludere me stessa) sto percorrendo ora nuove strade, in attesa della prossima uscita.
Spiegare cos'è Ventunsettembre è già più semplice.
È una raccolta personale di pensieri e ricette.
È il mio angolo virtuale che mi ha permesso di incrociare tanta bellissima gente, da cui apprendere, con cui creare percorsi comuni o semplicemente per scambiare quattro chiacchiere.
Il mio blog è anche complice della nascita di alcune grandi amicizie.

Se non erro questa estate hai festeggiato dieci anni dalla pubblicazione del tuo primo post, sei un'antesignana delle blogger! Quale è stato lo spunto per il tuo primo sito MondoCristina poi diventato Ventunsettembre?
Accidenti, sono già passati dieci anni e presa dai mille recenti cambiamenti della mia vita non me sono neanche accorta. Wow, ammetto che mi sono emozionata leggendo questa domanda, grazie per avermelo ricordato. 

Mondodicristina era nato da un piccolo battibecco con mio marito su questioni informatiche e in una caldissima giornata estiva per non brontolare ad oltranza indossai le mie scarpette da ginnastica, cuffiette e ipod e via per una bella corsa (eh all’epoca avevo sane abitudini). Metro dopo metro la mia mente ha partorito mille pensieri, tra questi creare un sito. Completamente digiuna di nozioni tecniche in merito, ma testarda come e più del solito, rincasata mi sono messa al computer e la sera stessa ero online con Mondodicristina. Ero molto soddisfatta di esserci riuscita, ma poco dopo mi sono ritrovata davanti ad un grande dilemma: cosa scrivo?
Senza una frequenza fissa ho iniziato a raccontare delle mie passioni, della mia quotidianità in maniera molto semplice cercando di non scendere troppo nel personale.
Il sito all'epoca era stato sviluppato con un programma per mac (iweb, che ora non esiste più) e non prevedeva la possibilità di commentare i post. Non avevo idea se qualcuno mi leggesse davvero, mi divertiva farlo ugualmente… finché un giorno ricevetti una mail: wow un lettore!!! Emozione a mille!!! Ero elettrica, felice. Ricordo che iniziai a camminare avanti e indietro per il salotto. Avete presente un cane super scodinzolante al ritorno del suo padrone a casa? Ecco, io ero così.
Ovviamente ho risposto, ma questa mail ha scatenato in me una grande curiosità: sarà l’unico lettore o ce ne sono altri? Ho cercato quindi il modo di capire se fosse il solo… con stupore e meraviglia scoprii che così non era. Onorata e gioiosa mi sono sentita anche travolta da un senso di ‘responsabilità’:wow, mi leggono, devo impegnarmi a scrivere meglio, a pubblicare contenuti sempre migliori (l’ho detto vero che sono pignola??).Ma soprattutto, cosa interessa davvero ai miei lettori? Indagai meglio e notai che senza quasi accorgermene avevo iniziato a parlare quasi esclusivamente di cucina e di ricette. Decisi di dare una svolta, cambiare grafica, cambiare nome al sito, insomma: ripartire. Mondodicristina non mi piaceva più, ma non ho avuto grande fantasia nel nuovo dominio, sono rimasta sul personale, la mia data di nascita!

Come definiresti la tua cucina?
Semplice ma curata. Sono alla ricerca dei sapori di un tempo, il profumo del dolce appena sfornato, del pane fatto in casa, degli odori di un minestrone e perché no, del dolce un po’ più tecnico per mettere in pratica quanto appreso nei vari corsi di cucina che mi sono dilettata a frequentare nel tempo.

Qual è l'identikit del tuo lettore tipo?
È abbastanza vario: dalla signora appassionata di cucina al social addicted.
Il bello di avere un blog è entrare in contatto con altri blogger, come è successo tra noi, condivisione, è la prima cosa che deve motivare un blogger.

Cosa hai preparato la prima volta che hai messo piede in una cucina?
Davvero lo devo confessare così spudoratamente?? Respiro profondo, tanta vergogna e dai, te lo racconto: un piatto di gnocchi di patate comperati pronti nel reparto gastronomia di un supermercato. Li ho stracotti e tuffati in un cumulo di formaggi che invano ho cercato di sciogliere assolutamente nel modo sbagliato. Quel pover'uomo a cui avevo proposto questa meraviglia  stava cercando di buttar giù quell'intruglio senza dire nulla. La scena: io seduta difronte a lui, sorridente, tutta felice di aver impiattato il mio primo pranzo, tento di assaggiare uno gnocco e me ne ritrovo infilati nella forchetta un blocco intero. Lui calmo e pacato cerca di sdrammatizzare e mi dice che non sono male, addento e…. di colpo gli sfilo via il piatto: era a dir poco immangiabile! Abbiamo ordinato la pizza. E non ti dico in che condizioni era la pentola in cui ho tentato di fondere i formaggi!!!! Malgrado tutto questo due anni dopo mi ha sposata.

Quale è la ricetta pubblicata sul sito alla quale sei più affezionata e perché?
Una delle più semplici, la torta di mele che mi prepara sempre mia mamma (da cui non ho ereditato la passione per la cucina perché proprio non è nel suo dna).

Piccole défaillances, nel realizzare un piatto, capitano a tutti prima o poi, ma difficilmente vengono raccontate nel proprio blog: a te è mai capitato? Raccontaci dai... 
Ma sì dai, dopo il blocco di gnocchi che sarà mai raccontare di quando ho sfornato un semplice plumcake e assai sicura di me non ho neanche pensato di fare la classica prova stecchino per assicurarmi che fosse cotto. L’aspetto era invitante, guarda caso andavo di fretta e volevo scattare le foto prima che calasse il sole. Preparai le tavole di legno che uso come sfondo fotografico, ci appoggiai la griglia per raffreddare i dolci. Indossati due bei guantoni da cucina presi con decisione lo stampo, lo capovolsi e… hai presente la polenta appena cotta su un tagliere? Ecco… uguale uguale, ma dolce!

Nel corso degli anni le preparazioni, gli stessi ingredienti delle ricette cambiano: a te è successo di modificare radicalmente una preparazione fatta anni addietro?
Assolutamente sì. Nel tempo mi sono documentata di più (ho una libreria zeppa di libri e manuali più o meno tecnici). Ho ahimè anche capito che alcuni corsi da me frequentati in passato mi hanno fornito informazioni errate soprattutto sui lievitati. Devo ringraziare per questo il Molino Moras, con cui collaboro da alcuni anni per avermi ‘formata’ in questo senso. Chi mi segue sa che la passione per le farine mi ha letteralmente travolta!

La mamma, la nonna, lo zio o la vicina di casa... chi è stato il tuo mentore, da chi hai "ereditato" la passione per la cucina e la fotografia?
La passione per la fotografia la devo assolutamente a mio papà: ricordo ancora la magia di veder apparire dal nulla le immagini sulle carte appese nella piccola camera oscura che si era creato nel ripostiglio di casa.le domeniche sul Carso triestino ad infilarmi nella buona parte delle sue inquadrature e le serate con gli amici di famiglia di proiezioni delle diapositive. Conservo gelosamente tutte le foto di quanto ero bambina, frutto della sua passione e ricordi indelebili di un’infanzia felice. Per la cucina non saprei dire, credo di essere stata contagiata dalle super donne della famiglia di mio marito.

Ultima domanda, ma non meno importante: quale consiglio daresti ad una giovane blogger che si affaccia ora su questo variegato mondo? Qual è l'ingrediente segreto di un bello (e buono!) food blog?
Dici che il mio blog sia bello quindi? Mmmmh io ci scopro mille difetti ogni giorno. L’unica cosa che posso consigliare è di non lanciarsi in questo variegato mondo con grandi aspettative, di farlo con semplicità, genuinità, non solo dei piatti proposti ma proprio d’animo. Le cose belle, che siano amicizie piuttosto che collaborazioni poi arrivano da sole. Spontaneità! Consiglio soprattutto di non credersi mai arrivati, di cercare sempre di metterci impegno e dedizione, ma soprattutto di farlo per divertimento e divertendosi. Il mio blog è stato abbastanza fermo nell'ultimo anno, non potermi dedicare con la giusta dedizione mi ha portata piuttosto a fermarmi, ma sono qui ora di nuovo ad arrampicarmi sui mobili di casa alla ricerca del raggio di luce e la giusta inquadratura (che poi giusta non lo è mai, ma lasciatemi nella convinzione che ogni tanto ci riesca per davvero)!


1 commento:

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