Best in town: Il nuovo Eataly Trieste

Cucinato da Barbara
Apre a Trieste il 34esimo Eataly, il primo store della catena in Friuli Venezia Giulia, il più a est d'Italia, dedicato ai venti  e non potrebbe essere diversamente nella città conosciuta nel mondo anche per essere  spazzata dalla Bora, ma senza farsi mancare Libeccio, Grecale o Maestrale, città che è anche un punto d'approdo di tante diverse culture.


A presentarcela troviamo Antonio De Paolo responsabile del progetto Eataly Trieste: "Splendida questa Eataly affacciata sul mare, resa utilizzabile grazie al recupero della Fondazione CRT Trieste all'interno dell'Antico Magazzino Vini, un edificio storico che si affaccia sul Porto della città. Eataly, un grande mercato dove si possono trovare i prodotti dell'eccellenza italiana, eccellenza regionale e dei territori limitrofi, essendo questo Eataly un po' transfontaliero, con territori molto vicini come Austria, Slovenia, Croazia, che rappresentano l'appendice della Città."


Dalla viva voce del Presidente Esecutivo Andrea Guerra: "Si è lavorato giorno e notte per essere pronti ad aprire Eataly Trieste come se fosse un giorno normale. Cos'è Eataly? Quando si descrive questa fantastica realtà, spesso non si trovano le parole funzionali, formali e corrette, ma si racconta delle emozioni, delle esperienze. Imparare, mangiare, comprare: queste sono le azioni che si possono fare con tranquillità e serenità e cercando di capire che tutto quello che si cerca di fare è mettere a disposizione un pezzo della cultura italiana, non con l'esaltazione della cucina, ma con l'esaltazione degli ingredienti, per l'autorevolezza del cibo della nostra cultura italiana. Troverete sempre davanti ai nostri banchi e ai nostri scaffali un racconto, il racconto del fornitore, il racconto del territorio, il racconto del terreno da cui provengono le cose. 3000mq a disposizione di questa parte d'Italia, la più ad est, per trovare un Eataly più vicino, occorre spingersi fino a Milano."

"La cosa più bella di Eataly Trieste è ovviamente Trieste" ci racconta l'Amministratore Delegato di Eataly Francesco Farinetti "Un grazie ad Antonio De Paolo, che ha fortemente voluto Eataly Trieste, stolkerando mio padre tre anni e mezzo fa. C'è voluto un po' di tempo ma siamo finalmente arrivati, in un momento importantissimo per la nostra Azienda, perché il 27 gennaio 2007 apriva il primo Eataly. E quindi dopo 10 anni essere qui, il nostro 34esimo Eataly, aprire a Trieste, per noi è motivo di orgoglio ed è una emozione che condividiamo con tutta la squadra cui vorrei fare un grande applauso perché ha lavorato per noi: l'ultimo Eataly è sempre il più bello, ma questo con Trieste è veramente stupendo."

Ma come è strutturato Eataly Trieste?


Al piano terra, come nella migliore delle tradizioni italiane, la Piazza è il luogo in cui le persone si incontrano: quella di Eataly Trieste è in effetti un punto di ritrovo importante, nel cuore del negozio. Sulla Piazza si affacciano la Caffetteria, la Gelateria, la Pasticceria e il Wine Bar Pane&Vino, che è la zona dell'aperitivo, aperitivo all'italiana, dove si possono trovare la focaccia, la pizza alla pala, che arriva direttamente dalla Panetteria e tutte le eccellenze dei salumi e dei formaggi, oltre alle eccellenze del vino. Dove all'ora di pranzo troviamo lo spazio dedicato alle insalate, dove poter comporre la propria insalata scegliendo ogni volta tutti gli ingredienti, niente di preparato o preconfezionato.

Quattro spazi adatti ad ogni momento della tua giornata: puoi gustare un buon piatto caldo, un gelato Agrimontana o semplicemente un caffè Illy, per una pausa veloce o un momento di relax in compagnia degli amici.


Al piano terra trovano posto anche la Panetteria, "l'eccellenza dell'eccellenza. In primis perchè abbiamo il forno a legna, primo forno a legna di Trieste che offre dieci qualità diverse di pane con farine macinate a pietra, la pizza alla pala tipica romana o la focaccia, lievito madre di 10 anni" e la pescheria.

"Eccoci al banco del pesce. Anche in pescheria abbiamo scelto i migliori, i migliori che trattavano il pesce, i primi che hanno portato la Gastronomia di mare dentro la pescheria, i primi che hanno portato la cucina di mare, dentro alla Pescheria. Come per tutto ciò che si trova a Eataly, abbiamo il prodotto fresco, che si può acquistare e portare a casa, o lo stesso pesce che vedete viene lavorato e messo poi in vendita oppure cucinato per poter essere gustato qui, nei nostri ristoranti. Abbiamo qui con noi la famiglia Amato, Livio, Cristina e Giada."


"Fondamentale dire una cosa di Eataly" interviene Francesco Farinetti "Eataly non vuole essere una catena. Noi abbiamo 34 Eataly e non è un format, nonostante sarebbe stato molto più facile metterla in piedi in questi dieci anni. Noi parliamo di cibo, cibo vuol dire territorio e ogni territorio è diverso e in Italia abbiamo la biodiversità più buona del mondo, quindi Eataly è come una famiglia con lo stesso cognome, gli stessi valori, ma ha una propria identità, il proprio carattere proprio come una famiglia ha le proprie radici. Qui a Trieste abbiamo la Barcaccia che ha chiuso la propria attività per aprire in Eataly".



Di fronte al bar Wine Bar Pane e Vino troviamo l'Osteria del Vento, con menù che variano giornalmente e dove si può gustare una pizza leggera, con 24 ore di lievitazione, con un panorama mozzafiato e il forno per la pizza che non ha eguali, visto che ha alle spalle la vetrata che affaccia sul mare di Trieste. In estate si possono utilizzare i tavolini all'esterno, mentre in inverno resta la piacevolezza del panorama senza eguali.




Sulla Piazza trovano spazio la Macelleria, la Rosticceria e il banco dedicato ai Salumi e Formaggi. Sono stati selezionati una griglia di prodotti locali, alcuni friulani altri triestini, ovviamente prodotti di eccellenza che sono tali anche per il tanto amore con cui i produttori ogni giorno li lavorano. C'è il famoso e fantastico prosciutto cotto in crosta di pane, che realizza appositamente per Eataly Sfreddo, solo ed esclusivamente con cosce di maiali nazionali, quasi tredici chili di prodotto di solo esclusivo gusto, non ci sono conservanti, non c'è glutammato.


La versatilità dei prodotti, soprattutto nostrani, fatti come una volta, fanno sì che ad esempio il Formaggio Latteria di Fagagna che viene venduto con un'etichetta che determina la sua stagionatura in sei mesi, in realtà abbia stagionato nei locali appositi anche otto mesi, prima di essere messo qui in vendita, con il massimo del gusto. I formaggi possono essere acquistati al banco, oppure al take away, in pratiche confezioni che vengono realizzate quotidianamente anche per i salumi. Viene utilizzata la tecnologia dell'atmosfera modificata: non è un conservante ma solo un antiossidante, vaschette con solo 7gg di scadenza, per dare la possibilità di avere il gusto dell'appena affettato per quei minimi giorni che il prodotto lo consente.

Nella Macelleria troviamo “La Granda”, un’associazione di allevatori nata nel 1996 che hanno dato vita ad un progetto di rilancio della razza bovina piemontese e a una rivalorizzazione del consumo di carne di qualità. Troviamo quindi la Fassona del Consorzio di Tutela della Razza Bovina Piemontese. E' il primo presidio di carne creato, che ha rilanciato a livello economico il terziario e che consente di pagare gli allevatori un 30% in più del libero mercato. Ci sono solo femmine e castrati con un rigido disciplinare di alimentazione dove sono scomparsi completamente silati, soia, integratori, vitamine e antibiotici. La razione è mais, orzo, crusca, fave, fieno. Ma sono stati selezionati anche altri tagli di carne, come il pollo ruspante con un minimo di 120gg di allevamento, le salsicce che vengono realizzate fresche tutti i giorni, il coniglio e altri tipi di carne, che, oltre ad essere venduti nel reparto, sono poi utilizzati dai ristoranti di Eataly o possono essere acquistati già cucinati, nelle ricette più tipiche del Friuli Venezia Giulia e degustati a casa propria.


Al piano terreno c'è anche il mercato del fresco, con tutta la frutta e la verdura presente in Regione, ma ovviamente anche con la tipicità tutta italiana, che spazia in questo periodo dai Bergamotti di Reggio Calabria, alle Arance di Ribera, dal Mandarino di Ciaculli o la Rosa di Gorizia.

Al primo piano c'è quanto serve per rifornire la Dispensa, con una caratteristica particolare. Non c'è il carrello da riempire, una lista della spesa da spuntare, ma un viaggio in cui si possono conoscere fornitori di tutta Italia, con un 20-25% di produttori locali, guidati da Slow Food, con prodotti di eccellenza e con un percorso che va dalle Alpi alla Sicilia, alle Isole. La cosa bella di Eataly è che su ogni prodotto, su ogni scaffale, c'è il racconto della sua storia. Si è cercato di valorizzare quelli che sono i prodotti di questa terra, ma anche quella dei territori limitrofi extra italiani con grande armonia e cercando di far si che si trovi ogni volta una storia, qualcosa di provare, di nuovo e diverso, oltreché buono.


Infine si scende, e a raccontarci l'Enoteca il grande esperto di vini di Eataly Andrea Cantamessa, che ha supportato la squadra di apertura. "Abbiamo cercato di non avere confini, perché la piacevolezza del vino è proprio quella della convivialità. E quindi siamo venuti in questo territorio meraviglioso cercando di "tirare fuori" il più possibile, dando grande risalto ovviamente allo spazio dei localismi, quindi dei vini del territorio, che vanno dal Carso ai Colli Orientali del Friuli, ma a scendere anche verso l'Istria e quindi abbiamo cercato di viaggiare su questo confine immaginario, dando poi spazio agli italiani, sia bianchi che rossi e poi un angolo dedicato alle bollicine, che sono un patrimonio nazionale importante, diventando sempre di più un punto di incontro di tutti i produttori, dall'Etna per arrivare fino alla Valle d'Aosta. Ovviamente non potevano mancare gli Orange Wine, con un'enoteca che spazia dal vino sfuso a 2,50 euro al litro fino alle grandissime riserve di Barolo e quindi come ci piace dire un'Enoteca democratica, per tutti. La zona enoteca è stata divisa in due parti: una sala per i bianchi e le bollicine, altra sala per i rossi con l'aula didattica dove verranno fatti i corsi. La didattica è settore molto importante per Eataly, che ha un programma molto ricco di corsi di cucina, pasticceria, incontri con i produttori e tutta una serie di laboratori che verranno fatti direttamente in negozio per far scoprire al pubblico cosa si prova a lavorare nei vari reparti. "

La Porcina

Cucinato da Barbara
Da quanto sono venuta a Trieste ho imparato ad amare questo lesso, tipicamente servito in un panino con l'aggiunta di senape e rafano. Temevo che ci volesse un taglio di carne particolare per prepararlo, fino a che non ho sentito chiedere al mio macellaio un "taglio di carne per fare la porzina". Ho drizzato le orecchie ed ho scoperto che per realizzarla era necessaria la coppa. A quel punto l'ho comprata anch'io e mi sono fatta dare dal gentilissimo macellaio la ricetta per prepararla.


Per preparare a casa vostra questo ottimo lesso, vi occorreranno:
un pezzo di coppa di maiale di poco più di un chilogrammo
mezzo bicchiere di vino bianco
grani di pepe
2 spicchi di aglio pelati
alcune foglie di alloro
sale

Per accompagnare e servire: senape, kren (rafano), crauti.

Portare abbondante acqua salata ad ebollizione, aggiungere il vino bianco, i grani di pepe, l'aglio e l'alloro ed infine il pezzo di carne.

Cuocere a fuoco basso per un paio d'ore circa.

Togliere la carne dal suo brodo solo al momento di tagliare la porcina a fettine e servirla accompagnandola con kren grattugiato e senape, ottima nei panini.

Se poi vi trovate a fare un lesso, conservate il brodo ed utilizzatelo per cuocere la porcina, che a quel punto sarà ancor più buona!

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