La cottura angelica: fagioli sottovetro

Cucinato da Barbara
La prima volta che ho letto di questo tipo di cottura, è stato in un post su Coquinaria, di una mia omonima che ne illustrava gli usi, avendola imparata durante un seminario tenuto da René Lévy, maestro di macrobiotica. Avevo completamento dimenticato di averne letto, fino a che non ho trovato il post di Alice e ho deciso di lanciarmi nell'opera! 


Negli anni il consumo di legumi nella mia famiglia è aumentato e la possibilità di avere sempre pronti in dispensa dei vasetti di legumi cotti realizzati a casa è diventata una necessità.-

Come spiega Barbara di Coquinaria "questa cottura viene definita "angelica" perché il cibo non entra in contatto diretto con il calore elevato e ciò non ne altera le caratteristiche e non trasmette agitazione (come nel caso di cotture con fiamme vivaci) e neppure indolenza (nel caso di cotture lente)."

I legumi o i cereali che utilizziamo devono essere pronti per la cottura, quindi in caso di legumi secchi, devono essere messi in ammollo per il tempo usuale.


Per prepararla cominciate con lo sterilizzare i barattoli ed in coperchi. Una volta intiepiditi mettete al loro interno i legumi ed acqua calda salata in proporzione variabile.

Chiudete con un tappo ermetico e mettete in una pentola piena di acqua calda, che porterete a bollore, come si farebbe per la sterilizzazione, prolungando però il tempo a tre ore e facendo fare il raffreddamento nella stessa acqua di cottura.

La proporzione di acqua suggerita da Barbara e che ho adottato nel caso dei legumi è di 3 parti di prodotto fresco o secco ammollato e 5 parti di acqua. 

Con il riso Barbara suggerisce di fare 2 parti di prodotto e 6 di acqua per ottenere una crema, oppure 4 di riso e 5 di acqua per una cottura normale. 

Si possono anche realizzare minestre pronte, facendo ad esempio 2 parti di orzo, 1 di fagioli e 5 di acqua oppure 2 parti di miglio e 6 di acqua. Con la stessa metodologia si può anche cuocere la frutta.

4 commenti:

  1. Interessante questa cottura, ma non la comprendo pienamente. L'acqua, con i vasi in ammollo, deve sobbollire per 3 ore, poi si fa raffreddare? E in caso di crema di riso, si forma durante la cottura grazie a quelle proporzioni tra acqua e riso?
    Grazie per lo spunto, Barbara. Buona settimana ;)

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    1. Ciao Erica! Si, sobolle per tre ore (come se facessi la sterilizzazione di una qualsiasi conserva, solo più a lungo), poi si lasciano raffreddare i barattoli nell'acqua, completamente, prima di estrarli e riporli in dispensa.
      Non ho provato la cottura del riso, ma presumo che si, la crema si formi per la lunga cottura e quelle proporzioni di acqua/prodotto.

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    2. Sono proprio curiosa ^_^ Grazie ancora!!

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  2. Io non la ricordavo proprio questo tipo di cottura
    me la studio per bene.
    grazie

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